Sebbene la raccolta dei grappoli di nebbiolo da Barolo dovrà attendere almeno un altro mese e la qualità finale delle uve sarà decisa solo in questo lasso di tempo, tutto fa presupporre che il 2020 ci regalerà un’annata importante.
Parole del presidente dell’Associazione Deditus, Gianni Gagliardo, a cui abbiamo chiesto qualche anticipazione sulla vendemmia che verrà.
Presidente Gagliardo, che clima si respira tra i produttori?
Tra i produttori dell’Associazione il clima è piuttosto sereno. La stagione è stata regolare, senza criticità a livello climatico. Se tutto continuerà come deve, nei prossimi giorni raccoglieremo uve nebbiolo sane, croccanti e, soprattutto, perfettamente mature.
All’inizio dell’anno si temeva per la siccità, poi, a giugno, per le temperature troppo elevate che avrebbero causato una vendemmia molto anticipata.
È vero, ma l’andamento climatico si è equilibrato da sé. Dopo un inverno piuttosto secco, maggio ha riportato le piogge. E il caldo di luglio e agosto, come vediamo dai primi giorni di settembre, ha mitigato le temperature, rallentando naturalmente lo sviluppo delle piante. Se fino a pochi giorni fa avremmo scommesso su di una vendemmia anticipata, oggi possiamo dire che tutto avverrà nei tempi consueti.
Come avete agito in vigneto?
Il clima è stato generalmente umido e le riserve idriche dei vigneti non si sono mai abbassate sotto il livello di guardia. Abbiamo agito con importanti diradamenti, volti a preservare e valorizzare la qualità delle uve che verranno raccolte durante la vendemmia.
Si possono già fare previsioni sui vini?
La vera qualità della prossima vendemmia si scoprirà solo da adesso in avanti: è importante che il clima resti mite e non ci regali brutte sorprese, con buoni sbalzi temici giorno-notte. Fino ad oggi, tuttavia, tutto fa sperare per il meglio: abbiamo piante e uve in ottima forma, presupposto fondamentale per vini di carattere, capaci di evolvere nel tempo.